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#2.1 TRA WEB E CARTA STAMPATA

Motus. King Arthur. Photo by Ilaria Coleo
Motus. From ‘King Arthur’. Photo by Ilaria Coleo

Fatto comune e ben noto, i media a stampa (quotidiani o periodici) si trovano in una profonda crisi e gran parte del dibattito si è spostato sulla pagina digitale. Ciò è provato dal fatto che l’informazione online è quella preferita dai lettori che vogliano tenersi aggiornati sulla realtà. Questo è vero anche per la comunicazione culturale e dunque per la critica. È di certo arduo tenere il conto dei lettori di un cartaceo: per quanto riguarda la stampa generalista, il numero delle copie acquistate non necessariamente rispecchia il numero dei lettori, e fissare un numero totale di lettori per una sezione specifica di un giornale è di fatto impossibile. Soprattutto per quanto riguarda l’informazione specialistica e il giornalismo d’opinione – e specialmente dal momento che è noto un interesse piuttosto marginale  del teatro e della danza in Italia – la stamp online rappresenta di fatto il nuovo orizzonte. Mentre lo spazio riservato alle recensioni e alle critiche sui quotidiani è in continua flessione (i giornali nazionali offrono – di rado – anticipazioni degli spettacoli in scena e di solito pubblicano poche recensioni e interviste solo una volta a settimana), mentre è rimasto solo un periodico cartaceo a occuparsi dell’intero spettro delle arti performative (dopo che i Quaderni del Teatro di Roma, una rivista mensile pubblicata dal teatro stabile di Roma, è stata chiusa, la redazione del trimestrale Hystrio raccoglie una ventina di autori che scrive gratis), dal 2008 in poi un numero consistente di portali online ha aperto i cancelli agli amanti del teatro, dando informazioni sulle stagioni, intervistando gli artisti e recensendo intensivamente la scena teatrale anche su scala nazionale. Occorrerebbe un contributo a parte per elencarli tutti.

L’avvento dei social media ha reso persino più capillare questa diffusione, facendo circolare notizie e opinioni fin troppo velocemente. L’unico (e più grande) problema con la critica online è – va da sé – l’ “autorevolezza degli autori”: se un giornale di carta tradizionalmente assegna (o quanto meno assegnava) un incarico a un critico fortemente affermato che si occupi di valorizzare il giornale con un’identità riconoscibile, chiunque può scrivere e pubblicarsi da sé sul Web. Come in molti altri paesi, la tendenza del “blogging” è diventata un modello: quasi ogni quotidiano nazionale (La Repubblica, Corriere della sera, La Stampa, etc.) ha una propria versione digitale che – riguardo a temi specifici – invita blogger ospiti ad aprire uno spazio permanente. A volte le firme sono membri del giornale stesso, ma non è raro trovare blogger indipendenti ospitati da queste pagine, che – anche grazie a questa ospitalità – vantano un altissimo numero di accessi.

Sul Web è davvero difficile emancipare il discorso di uno da quello di massa tentando di affidarsi al suo valore e alla sua affidabilità. Una soluzione è stata di fondare vere e proprie “webzine”, con un vero e proprio comitato redazionale e un approccio collettivo che definisce una linea editoriale.

Alcune pubblicazioni online di rilevante interesse su teatro e danza sono (in ordine alfabetico):

 

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Thumbnail image of this article by courtesy of Accademia delgi Artefatti 

 

Published on 11 May 2015