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#4.2 PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

CollectivO CineticO. Eye was Ear. Photo by courtesy of CollectivO CineticO. © Jacobo Jenna
From ‘Eye was Ear’. Photo by courtesy of CollectivO CineticO. © Jacobo Jenna

Una compagnia o un gruppo di artisti può fare domanda annualmente per un supporto del Ministero della Cultura, da usare poi per la produzione e per la circolazione o anche per dirigere uno spazio e programmare una stagione. Alcune produzioni private investono denaro in nuovi allestimenti (più che altro di proprietà degli artisti stessi), ma per gli artisti indipendenti sono altre le soluzioni che guidano alla produzione di un nuovo lavoro. Queste possono proporre idee ai teatri pubblici perché le finanzino in toto o in parte nella produzione o nella distribuzione, o fare domanda per una residenza artistica a uno dei numerosi centri, che scambiano spazi di alloggio e di lavoro gratuiti con un’anteprima dello spettacolo o con un certo numero di repliche. Ma il sentiero percorso con maggiore frequenza è quello dell’auto-produzione. A questo riguardo, possedere un teatro o anche semplicemente uno spazio di laboratorio può essere cruciale per la sostenibilità di un progetto, per guadagnare spazio e tempo per la creazione, la materia prima che forse più di ogni altra attualmente manca in Italia. Sia nelle grandi città che nei piccoli paesi, centri sociali e spazi non teatrali e siti post-industriali stanno diventando sempre più importanti per lo sviluppo delle arti sceniche. Il premio nazionale biennale Premio Scenario si è dimostrato importante per permettere ai nuovi artisti di emergere: al termine di un lungo e molto accurato processo di selezione, vengono poi assegnati 10.000 euro di premio di produzione per il miglior studio di 20 minuti e l’opportunità di produrre con quel denaro una versione intera dello spettacolo e di farla poi nei vari luoghi partner del Premio in giro per l’Italia.

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Thumbnail image by courtesy of CollectivO CineticO. © Valentina Bianchi


Published on 12 May 2015